Pescara.
ROMA
La riscossa delle donne fa tremare il potere
domenica, 13 febbraio 2011
il Bastardo
Torno ora dal centro di Milano invaso dalla protesta delle donne, con una componente impressionante di giovanissime. E ho notizia di persone che per la prima volta in vita loro hanno partecipato a una manifestazione di piazza. E’ una giornata che ricorderemo, è la conferma che la questione femminile a lungo sottaciuta e irrisa rappresenta il punto debole di un establishment italiano neanche lontanamente consapevole della sua portata. Ci sarà tempo per rifletterne, anche all’Infedele di domani sera. Ho provato un’emozione forte (e anche un po’ di fifa) parlando a tanta gente dal palco di piazza Castello. No davvero, ministro Gelmini, non eravamo pochi “radical chic”. Chi ha offeso i sentimenti più intimi e il senso di dignità delle donne italiane, dovrà prendere atto di non essere più in grado di governare. Ma ho l’impressione che con questa presa di coscienza dovrà fare i conti un’intera classe dirigente. Era ora!
Donne: ''partito l'urlo dell'indignazione''
13 febbraio 2011
Roma. È partito dal palco di piazza del Popolo a Roma l'urlo delle donne «indignate» che oggi manifestano in tutta Italia e all'estero per rivendicare la dignità del sesso femminile.
Al via dell'attrice Isabella Aragonese, da piazza del Popolo è partito, dopo un minuto e mezzo di silenzio, l'incitazione «Se non ora quando?», a cui la piazza ha risposto «Adesso».
ANSA
Corteo verso Piazza del Popolo
13 febbraio 2011
Roma. «Sul nostro corpo nessuna strumentalizzazione, diritti e welfare per tutte». Dietro questo striscione un centinaio di donne stanno sfilando in corteo a Roma per le strade del centro per «esprimere la loro solidarietà alle 'sex workers' e per rivendicare i diritti delle donne». Le manifestanti, partite da piazza Barberini, hanno raggiunto il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, dove hanno «rispedito al mittente la legge 40, il collegato sul lavoro e la legge Tarsia», scritte su un pacco regalo. Le donne esponevano oggetti rossi come pailettes, ombrellini e magliette. Tra gli striscioni alcuni recitavano: «Cervelli in fuga dal bunga bunga», «No ricerca-no Viagra', 'We want power not Berlusconi', 'Non abbiamo Fede e neanche lo vogliamo'. »Non esiste divisione tra donne perbene e donne per male«, hanno spiegato le manifestanti, le quali hanno annunciato che raggiungeranno il corteo a piazza del Popolo, dove si sta svolgendo la manifestazione 'Se non ora quando', cercando - hanno detto - di convincere tutte le manifestanti della piazza a spostarsi in corteo.
Nichi Vendola : "....Credo che questa onda di bellezza e di ragione contro una sorta di dittatura della volgarita', di quel mix di maschilismo e sessismo che è diventato linguaggio di una classe dominante sia importante. Non c'è cambiamento possibile in Italia se non si mette mano al vocabolario, se non si interviene sull'immaginario, se non si ricostruisce la relazione tra genere maschine e genere femminile e se non si critica con veemenza, con passione e con razionalita' quella logica di mercifcazione, subordinazione e umiliazione del corpo delle donne".