venerdì 2 marzo 2012

Ratzinger batte il Cavaliere

di Denise Pardo

Orfani degli show di Berlusconi, Roma si diletta con gli spettacoli offerti dalla guerra per bande in Vaticano.
Alla fine, seppur molto più caste e pie, sempre di sottane si tratta(01 marzo 2012)Benedetto XVIGUERRE SANTE. Meno male che c'è la Santa Sede.
Sarà stata la Provvidenza - chi se no? - a fare in modo che l'incolmabile vuoto mediatico causa l'uscita di scena di Silvio Berlusconi fosse riempito.
Oddio! Neanche il più dotato dei profeti avrebbe puntato un soldo sul fatto che le prodezze del Cavaliere potessero essere sostituite dalla guerra nell'evangelico ambientino cinto dalle Mura leonine. Eppure quello che viene chiamato, a seconda dell'età dei titolisti il Vatican-gate o il Vati-leaks, cioè l'epidemia di focosi veleni tra cardinali di altissimo rango, intrighi sinistri, fughe di carteggi a dir poco luciferini, e persino l'ipotesi di un papacidio, regge alla grande il temibile confronto con il meglio del berlusconismo. Da papi al papa.

IN PIEDI, LA CORTE.
Morto il papa politico, a furia di cercare il papa nero e il papa straniero, alla ribalta delle prime pagine è arrivato l'entourage del papa vero (Bertone, Bagnasco, Piacenza,
monsignor Viganò & C.). ll governo in bianco e nero di Mario Monti, la caduta dell'impero berlusconiano, la perdita di potere di un pezzo di sistema con tanto di gentiluomo di Sua Santità (Angelo Balducci e la cosiddetta "cricca") hanno spalancato la porta santa - già socchiusa a onor di verità- dell'unica corte (nel vero senso della parola) rimasta in piedi.
Da Palazzo Grazioli al palazzo apostolico.

CANTA BERTONE.
Mica grazie al "mouse" dei bravi vaticanisti. No, no. La nuova novella è che per la prima volta a scrivere, rivelare, analizzare sono stati giornalisti-profani: inchiestisti-scoopisti strappati alle varie procure, notisti politici distratti dal "Porcellum". E cronisti mondani sottratti alle orme di Maddalena (Letta, questa volta). Per non parlare dell'esplosione di fauna ornitologica (corvi e gufi citati a go-gò) finora dedita al noir e all'horror e ora dirottata a svolazzare sui rovi del Cupolone.
Tanto da costringere uno dei protagonisti a dare l'altolà all'uso smodato dei paragoni volatili: "I corvi li lasciamo nella boscaglia e nelle paludi", ha detto il cardinale Tarcisio Bertone. "Volino le colombe". E non si era mai sentito un segretario di Stato che invece di ispirarsi ai sacri testi cita Sanremo ("Vola colomba" Nilla Pizzi, Festival di Sanremo 1952).

IL CACCIATORE GEORG.
E' vero che proprio al Festival il pezzo forte del "sermone" di Adriano Celentano sono stati gli strali alla Chiesa e ai suoi giornali con boom di teleascolti al seguito. E poi giorno per giorno: le paginate di Marco Lillo. Il programma tv "Gli intoccabili" di Gianluigi Nuzzi (con il libro "Vaticano spa" stava già sul pezzo da un pezzo), ospiti molto graditi, talpe e corvi. Gli editoriali e pezzi di Massimo Franco e Maria Antonietta Calabrò. L'"Alta società" di Carlo Rossella su un ricevimento dei principi Thurn und Taxis al Circolo della Caccia di Roma per monsignor Inkamp. "Dagospia" in prima linea più che mai, rivelatore della presenza nel nobile club di niente di meno che padre Georg, il segretario di Sua Santità. Una peste mediatica simile si scatena solo in occasione del conclave. A ogni morte di papa, è il caso di notare.

OLTRE I GIARDINI.
Ma in certe rappresentazioni, il Vaticano batte ko il Cavaliere.
Vuoi mettere lo spettacolare presunto complotto per uccidere il papa rispetto al Cavaliere colpito odontoiatricamente con un souvenir da turista? Così si è passati dai giardini di Arcore e di villa Certosa ai giardini del Belvedere. Negli uni passeggiavano fanciulle in fiore.
Negli altri pii e potenti alti papaveri del Vaticano. Con tutto il rispetto, e con tutte le dovutissime-issime distanze, Dio ci perdoni, in fondo si tratta sempre di sottane.

le tasse dirette e le tasse indirette....


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Irpef, Imu, Iva, tassa sui rifiuti, ma anche ticket sanitari e tasse universitarie. Il contributo dei cittadini è notevole e senza dubbio molto vario tra imposte dirette e indirette. L'innalzamento di un punto percentuale dell'Iva ha fatto gridare allo scandalo.

Eppure il governo ha deciso di proseguire proprio su questa strada, la stessa che percorrono molti Paesi del Nord Europa, puntando un un'imposta sul valore aggiunto più alto per diminuire le imposte dirette.

Ma, di fatto, cosa vuol dire?La maggior parte delle imposte in Italia sono dirette, ovvero colpiscono direttamente il patrimonio o il reddito del contribuente. Sono in pratica quelle che si vanno a pagare dopo la dichiarazione dei redditi o che vengono detratte dalla busta paga, come l'Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche): il sistema è quello degli scaglioni, ovvero più si guadagna più si paga. L'intero reddito tassabile comprende le entrate, ma anche le spese sostenute nell'arco dell'anno, come quelle mediche o (in parte) per l'istruzione, per le quali è previsto il sistema della detrazione.

Tra le imposte dirette ci sono anche Ires, per le società, e l'Irap, per le imprese.Le imposte indirette invece sono quelle che di fatto colpiscono tutti, indipendentemente dalla capacità contributiva, ogni qual volta che una “ricchezza” viene consumata o trasferita.
Per esempio, quando in un documento mettiamo la marca da bollo quella è una tassa indiretta. Lo è anche l'Imu, ovvero la tassa sugli immobili, dove però una base di proporzione rispetto alla ricchezza c'è (se hai tre ville paghi più di un monolocale). L'imposta indiretta per eccellenza è l'Iva, l'imposta sul valore aggiunto. Ogni volta che acquistiamo qualcosa paghiamo una parte di tasse che può variare dal 4 al 21% (presto il 23%) del valore a seconda del bene: l'Iva è più bassa su quello che è ritenuto necessario, come gli alimentari che hanno un'Iva in genere al 10% (il pane al 4%), più alta su altri beni di consumo. Di fatto l'Iva è un costo solo per i consumatori finali che non possono esercitare il diritto di detrazione: i commercianti e i professionisti in genere, infatti, possono detrarre l'Iva pagata per acquistare i materiali, per esempio, e pagano solo la differenza tra quella versata dal consumatore (sul prezzo finale) e quella già pagata.
Per questo è importante chiedere ricevute, fatture e scontrini fiscali: solo così è certo che il commerciante, il medico o l'avvocato pagherà l'Iva e, quindi, le tasse.Il problema dell'evasione.
Il premier ha deciso di puntare tutto sulle imposte indirette e sul comportamento virtuoso dei consumatori.
In linea teorica, infatti, abbassare le imposte dirette e incrementare quelle sui consumi è un modo per far pagare tutti. Anche l'evasore totale (e forse più degli altri) va al ristorante, acquista vestiti, fa la spesa e, quindi, paga l'Iva.
In altri paesi europei, come la Germania, l'imposta sul valore aggiunto arriva anche al 40%. In Italia, però, l'Iva è anche una delle tasse più evase: da qui la necessità che tutti i consumatori facciano la loro parte chiedendo scontrini e ricevute.
Quello che da tempo la maggior parte delle associazioni dei consumatori chiedono è il famoso “scaricare tutto tutti”. Se, infatti, quando facciamo la dichiarazione dei redditi possiamo scaricare per intero quanto abbiamo speso dal dentista, per esempio, c'è tutto l'interesse a chiedere la fattura e non basterà uno sconticino del 20% in cambio di chiudere un occhio a farci cambiare idea. Non solo, l'altra controindicazione all'aumento dell'Iva è, secondo alcuni, il rischio della contrazione dei consumi. Con un'imposta più alta i prezzi aumentano e, in tempi di vacche magre, potrebbe frenare ulteriormente l'economia.

giovedì 8 settembre 2011

CAZZO IO PARTO NON POSSO STARE A GUARDARE CHE CI ANNIENTANO



... VAMOS ADELANTE
parto vado a Roma il venerdì notte a bordo della mia vecchia auto gpl e con pochi soldi in tasca entro in Roma ...tenda sacco a pelo pentole e fornelli birra e buon vino toscano e soprattutto tanta RABBIA...non possiamo più stare fermi o partecipare alle manifestazioni in stile CGIL dove qualche stronzo sul palco fà il suo banale discorsetto e le pecore applaudono per tornarsene a casa felici contenti ed inconcludenti.....come ieri allo sciopero generale...quei caga-sotto della CGIL erano in duomo a milano ...sono passato mentre raggiungevo piazza Affari per presidiare la Borsa in mezzo ai militOnti mi sono messo a gridare di venire alla borsa serviava aiuto...cercavano di zittirmi doveva parlare un loro segretario e sapete di che blaterava .....di grandi opere e di infrastrutture un discorso da cementificatore stile PD...la sera prima la FIOM, che se fosse coerente se ne andrebbe dalla CGIL, era presente ma solo la sera prima...

E allora vado a Roma..Grillo non sarà un rivoluzionario come intendo io, ma può essere dirompente e andare davanti a quella fogna che è il parlamento "armati " di gusci di COZZE, perchè la casta è attaccata alla poltrona come una cozza non si può perdere....e il popolo viola in corteo e in tenda nella storica piazza di san Giovanni è da vedere e partecipare , altro appuntamento della giornata, DI SABATO 10 SETTEMBRE, è l'assemblea nazionale dell'Unione Sindacale di Base , questi sono i sindacati da appoggiare e a cui fare riferimento un sindacato che NON è CONFLITTUALE è UN SINDACATO INUTILE...anzi complice degli sfruttatori...

IO VADO E TU ?

quì tutte le info appuntamenti ;

http://informazionedalbasso.myblog.it/...

p.s e apro per l'occasione il RISTORANTE CLANDESTINO...prezzi popolari anticrisi e anti disoccupazione, la mia, cucina militante contro il carovita

PENNETTE INDIGNADOS

E SALSICCIA ACCAPADA E INCAZZATA

VINO E BIRRA FREDDA

supporta la ristorazione militante

cell.3392244257

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VAMOS !


Si non ci sono più scuse…non ci sono impegni di lavoro o di famiglia che tengano, più o meno tutti li abbiamo….Anche chi ha passato l’estate in Val Susa ha una famiglia un lavoro e degli impegni ma a rotazione questi grandi combattenti erano presente dove occorre esserci…anche chi vi scrive si è perso qualche giorno di riposo oppure ha partecipato ad iniziative più soft rispetto a quelle dei NO TAV, ma mentre noi riposavamo la casta tutta lavorava per fotterci…

Allora due sono le scelte continuare a farci fottere oppure questa volta incazzarsi davvero e COMBATTERE…

Con settembre le mobilitazioni sono tante per tutti i “gusti” e per tutte le tasche, stare fermi vuole dire essere complici di questo governo e questa finta- opposizione che, con l’alto patrocinio del capo dello stato, si spartiscono le ultime risorse e salvano gli squali della finanza piuttosto che imprenditori predoni e mandano in miseria sempre più italiani…bene stare fermi non reagire non lottare contro tutto questo è solo VIGLIACCHERIA !

Non farò analisi sulla schifosa manovra finanziari cercatevele da voi ma non sui giornali e le tv di regime e dell’opposizione collaborazionista, provate a consultare per esempio i siti dei movimenti antagonisti piuttosto che quelli del sindacalismo di base li avrete la vera INFORAMZIONE su questa ennesima inculata che Governo, FINTA-OPPOSIZIONE si apprestano a propinarci, tra i sodomizza tori del popolo italiano non dimentichiamo Confindustria, Banche e sindacati concertativi…la CGIL ora con uno sciopericchio ,al quale sicuramente non farà seguito nessuna strategia di lotta permanente ,ora cerca di mettere una pezza ad anni di accordi al ribasso ma probabilmente è troppo tardi…

ALLORA CHE FARE ;

Visto che non abbiamo il dono dell’ubiquità…

partecipare solo alle iniziative che non prevedono inciuci con qualsivoglia partito o sindacato istituzionale, ne a quelle di movimenti fintamente autonomi dalla politica…

OLTRE alla lotta NO TAV in Val Susa luogo dove credo anche chi abita lontano almeno una volta ha il dovere morale di recarvisi fisicamente con il il 6 di settembre a Roma ci sarà lo sciopero di tutte le sigle del sindacalismo di base trovate i dettagli e le info necessarie su questo sito ; http://confederazione.usb.it/index.php?id=70&MP=63-552

PER CHI ABITA A MILANO E ZONE LIMITROFE:

MANIFESTAZIONE DEGLI STUDENTI E SINDACALISMO DI BASE ORE 9.30 LARGO CAIROLI ; quì l'evento ; http://www.facebook.com/event.php?eid=106450292792661 certamente sarebbe meglio dare forza alla manifestazione di Roma ma chi proprio non può si mobiliti al fianco di chi DAVVERO lotta per i lavoratori ci sono iniziative in moltissime città nel sito le trovate.

Arriviamo al 10 settembre ; Beppe Grillo sarà in presidio a Montecitorio per pretendere che vegano riconosciute attuate le richieste fatte da 350.000 italiani e che giacciono dimenticate in un cassetto.

Qui l’evento facebook http://www.facebook.com/event.php?eid=116605895104061

Seguendo il blog di Grillo i dettagli di questo evento verranno specificati.

Sempre il 10 settembre il Popolo Viola farà un corteo al quale seguirà occupazione di due giorni con tende di piazza S.Giovanni a Roma, assemblee e discussioni tra i partecipanti non sono ammessi n tollerati big o seconde fila della politica istituzionale.

Per la partecipazione alle due mobilitazioni romane ho pensato di creare un evento di CAR POOLING , visto che siamo cittadini autoconvocati non ci saranno pulman pagati dai soliti noti…dobbiamo sbatterci noi e cacciare i soldi…a volte non si hanno e allora qualcuno puo offrire un passaggio gratuito o comunque dividendo le spese la cosa è accessibile a più persone e poi si fa socialità ..si fa rete tanti non vengono perché da soli gli scoccia...

L’evento facebook è diviso per macro-aree qui trovate le info ;NORD ; http://www.facebook.com/event.php?eid=198633456863401

CENTRO ; http://www.facebook.com/event.php?eid=178492582221418

Sud ; http://www.facebook.com/event.php?eid=259617290732497

SEMPRE IL 10 SETTEMBRE A ROMA ASSEMBLEA DELL' UNIONE SINDACALE DI BASE quì le info : http://www.usb.it/#

Potevamo dimenticare mobilitazioni contro i razzisti della Lega ?

QUI’ le info sulla contestazione che si stà provando ad organizzare per bloccare il giro ciclistico dell’inesistente “padania” http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Rovereto-Tn...

Ma l’iniziativa clou si terrà a Venezia sabato 17 ,il giorno prima del raduno leghista dello stupido rito dell’ampolla con l’acqua del Po .Saremo lì per dire ; Lega Nord, la commedia è finita. E’ ora invece di alzare forte la voce: per i diritti, la dignità, la democrazia. SABATO 17 SETTEMBRE MANIFESTAZIONE con concentramento alle ore 15 piazzale antistante la Stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia

Altre info le trovate qui :

http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Venezia-e-u...

È fondamentale esserci, facciamogli vedere i sorci VERDI !

Anche per la manifestazione di Venezia vi è un iniziativa di car pooling ;

http://www.facebook.com/event.php?eid=186974264706680



http://informazionedalbasso.myblog.it/archive/2011/08/30/vamos.html

venerdì 19 agosto 2011

Stiamo facendo una cosa importante


Piazzeremo le tende a Roma –

Leggere e diffondere

Stiamo provando a fare una cosa importante, mai vista in Italia, straordinaria come il momento politico che il nostro Paese sta attraversando.

Ci incontreremo a Roma, ad inizio settembre, a piazza San Giovanni e lì costruiremo un accampamento civico, un presidio di democrazia e di partecipazione a due passi dal Palazzo sordo e ottuso: pianteremo le tende, i gazebo (così come sta avvenendo in altri paesi d’Europa) e tutto ciò che serve per rendere la piazza un luogo ospitale per tutti quelli che da ogni parte d’Italia verranno a Roma a confrontarsi, a condividere proposte e progetti ma anche ad organizzarsi in vista dell’autunno più grave e impegnativo della storia della Repubblica.

Staremo lì (almeno) due giorni: sabato 10, giorno in cui sfileremo in corteo per le strade di Roma contro la manovra, contro i privilegi della Casta e per le dimissioni del governo, e domenica 11 settembre.

Assieme a noi ci saranno anche tanti esponenti della cultura, della scienza, del giornalismo, figure di grande statura morale come Dario Fo e Margherita Hack, Antonio Tabucchi, Marco Travaglio, Paolo Flores D’Arcais che hanno aderito all’appello. Utilizzeremo ogni momento di questo grande appuntamento, anche la notte, per discutere dell’Italia che vogliamo e per cacciare il governo che non vogliamo.

Occorre, da subito, mobilitarsi e mobilitare per fare del 10-11 settembre un appuntamento storico che preluda ad un cambiamento vero, alla liberazione dell’Italia da questo governo di corrotti e di incapaci che sta portando il Paese alla rovina. Non avremo altre occasioni.

Il popolo viola

Vi chiediamo di sostenerci condividendo e diffondendo questo post

Per info o adesioni la nostra mail è questa:

facciamopiazzapulita@gmail.com



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Rifiuti, la tassa impazzita

di Gianluca Schinaia - FpSMedia I comuni strangolati dalla manovra si preparano ad aumentare le imposte locali sullo smaltimento della spazzatura: un'altra mazzata per le famiglie, che oltre tutto viene stabilita senza criteri omogenei e in un gran caos normativo
(17 agosto 2011) Dall'inizio del 2000 alla fine del 2009 (con Berlusconi al governo per sette anni su dieci) le imposte dirette, cioè quelle versate in base al reddito, sono cresciute in Italia del 33 per cento. E tra queste un posto d'onore spetta al prelievo che ha guadagnato le primissime posizioni nell'hit parade dei salassi più odiati dagli italiani: la Tarsu. Un acronimo che sta per "Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani", la cui riscossione è delegata ai comuni Un prelievo che negli ultimi tre anni è aumentato mediamente del 7,6%, ma che è destinato a crescere ancora. Basti pensare che nove dei dodici comuni che hanno già deliberato le tariffe della Tarsu per quest'anno hanno scelto di aumentare il dovuto dai cittadini. Quello che cambia veramente, nelle imposizioni fiscali sui rifiuti, è solo il nome degli oboli. La "Tarsu"oggi si fa chiamare anche "Tia"(Tariffa d'igiene ambientale) e presto sarà chiamata "Imu"(Imposta municipale unica). Il punto è che in questi funambolici cambi identitari il salasso sulle famiglie più povere continua a crescere. Ecco come.

Comincia tutto negli anni '90: per incentivare la raccolta differenziata e coprire i costi di smaltimento dei rifiuti, il decreto legislativo 507 del 1993 introduce la Tarsu, la cui riscossione spetta alle singole amministrazioni.

Il prelievo è commisurato alla superficie occupata, quindi ai metri quadrati di un immobile, invece che all'immondizia prodotta: un computo sicuramente improprio, se si pensa alla differenza tra quanti rifiuti rilascia un ristorante rispetto ad una famiglia che occupa una casa della stessa grandezza del locale.

E uno degli effetti di questo calcolo originale è che la copertura del costo dei servizi di smaltimento non è totale: tanto per avere un'idea, nel 2008 gli introiti della Tarsu a livello nazionale coprivano l'88% dei costi totali per lo smaltimento. Il resto ce lo hanno sempre messo i comuni di tasca loro. In ogni caso la Tarsu è un'imposta che pesa nel bilancio delle famiglie italiane. L'ultimo studio in merito riguarda il 2008, quando era Rimini la città a pagare di più a livello pro capite: ogni cittadino versava 164 euro l'anno. Seguivano poi Grosseto (155 euro), Imperia (153 euro), Roma (152), mentre chiudevano la classifica gli abitanti di Isernia che versavano solo 65 euro l'anno.

Anche per questo, la Tarsu è una risorsa fondamentale per le casse locali. Basti pensare che secondo gli ultimi dati dell'Ifel – Istituto per la finanza e l'economia locale dell'Anci – fino all'eliminazione dell'Ici, nel 2008, la tassa sui rifiuti rendeva 4,7 miliardi di euro a livello nazionale: cioè il 50% di quanto portava all'erario l'odiata imposta comunale sugli immobili. Ma nonostante questo, come spiegato prima, la Tarsu non basta ai comuni.

Per ovviare a queste mancanze di cassa, nel 1997 è arrivata la Tia, la tariffa d'igiene ambientale, che invece copre interamente i costi di smaltimento dei rifiuti comunali: la scelta tra questa e la Tarsu spetta agli enti locali. Una tariffa che restò "in attesa"per ben dieci anni e iniziò ad essere applicata solo nel 2007. Anche se secondo Arvedo Marinelli, presidente dell'Associazione nazionale consulenti tributari, «l'applicazione della tariffa ha un impatto negativo dal punto di vista sociale ed economico soprattutto sulle famiglie meno abbienti: la tariffa, infatti, a differenza della tassa, deve coprire l'intero costo del servizio di igiene urbana, e non potendo i comuni far gravare parte degli oneri sul proprio bilancio, sono i cittadini/utenti a sostenere il servizio».

Quindi, se oggi vi lamentate della Tarsu non conoscete ancora la Tia. E soprattutto l'Imu: l'imposta municipale unica, figlia del federalismo locale, sarà introdotta prima del previsto e conterrà quella che un tempo era – in parte – l'Ici, assieme ai tributi Tarsu/Tia. Solo che adesso il computo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti non è più sulla metratura di un'abitazione ma su altri quattro fattori: la rendita catastale, la superficie, i figli a carico e le certificazioni Isee. Cosa cambierà è ancora un'incognita: «Il punto è che il quadro normativo non è chiaro», spiega Silvia Scozzese, direttore scientifico dell'Ifel, Istituto per la finanza e l'economia locale: «Tarsu e Tia sopravviveranno fino a una riforma specifica riguardante le tasse sugli smaltimenti. L'importante, però, sarebbe scegliere prima o poi: bisognerebbe dare un obiettivo e una regolamentazione. E poi sia Tarsu che Tia sono datate: bisognerebbe prenderne gli spunti migliori e creare un'imposizione più congrua». tasse | rifiuti | Tarsu | Tia © Riproduzione riservata
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