giovedì 1 aprile 2010

IL MORTO E IL SUO ASSASSINO

Ma che bella sceneggiata,
tutti a cercar l’assassino,
chissà mai chi l’ha tramata,
va a capì co’ ‘sto casino !

Si fan tavole rotonde,
quadre, oblique e circolari,
s’esplora tutto con le sonde,
s’ascoltan pure i luminari.

Ma da ‘sta grande commissione,
sortirà mai un risultato ?
O se farà sol discussione,
pe’ fa vedé che ci hanno fiato ?

Pe’ me il morto n’ è ammazzato,
ma nun c’ è da fa ‘na festa,
penso si sia suicidato,
seguendo l’ ordin de la TESTA.

E si, perché ognuno ci ha un cervello,
che po’ sceglie’ er bene e er male,
ar comanno ce stà quello,
mica ‘n sortilegio astrale !!!

Er corpo ben esaminate,
nessun da fuor l’ha mai colpito,
le ferite so’ autoprocurate,
dal MAZZARINO del partito !!!

dato che al PD cercano i fantasmi

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Il sogno della settimana.

IL PEGGIORE SERIAL KILLER DI TUTTI I TEMPI

Oggi alle 11.12
Ho sognato il Lavoro, quello che uccide.
Presuntuoso, superbo, indifferente e cinico.
Uccide all’improvviso, a tradimento.
Molte volte la fa franca. Per ogni uomo morto si
consumano milioni di parole inutili in convegni e
discussioni.
Il Lavoro assassino è esperto nell’arte dell’inganno.
Tu credi di avere bisogno di lui, pensi che è un
diritto averlo al tuo fianco. A volte ti chiedi se
vale la pena di servirlo con tanto amore e passione.
Non sai più se lavorare è un diritto o un dovere.
Ma lui, ingannevole e crudele leader della società
degli imbecilli, quando meno te lo aspetti ti accoppa.
Nel sogno vedo un lavoro minaccioso avvicinarsi.
Devo fare 8 ore alla catena di montaggio in una
fabbrica che produce mine antiuomo.
Non voglio! Per un piatto di lenticchie devo
lavoraree devo pure produrre strumenti di
morte. Ma dove sono finito.
Per mangiare devo fornire armi agli assassini
di bambini! No, non voglio. Mi sveglio dall’incubo.
Nel mondo 2,5 milioni di persone, più di 6.000 al
giorno, muoiono per malattie e incidenti connessi
al lavoro. In Italia le cose non vanno bene, ogni
anno muoiono 1300 persone. I rischi derivanti da
sostanze tossiche, patologie polmonari e violenza
fisica o psicologica sono sempre in agguato, e
spesso colpiscono senza pietà. E’ proprio vero:
il lavoro nobilita l’uomo sollevandolo
verso il cielo oltre le nuvole per un nuovo regime
di vita serena e pacifica.
Forse per questo è un diritto.
Eppure mi sembrava fosse una punizione: genesi
3:19 “mangerai col sudore della tua fronte”!
Ancora non è chiaro se si lavora per mangiare o
per vivere o per morire.
Dobbiamo ritenere che questo dramma frutta,
com’e’ giusto, una percentuale ai suoi autori.
Autori creativi che ti fanno lavorare liberamente,
senza laccie laccioli.
Niente casco, niente mascherina, niente guanti,
niente protezioni ingombranti e fastidiose.
E’ l’unico modo per lasciarti un po’ respirare:
naturalmente sostanze tossiche di alta qualità.
Bella modernità.
Faccio un lavoro che non mi piace per mangiare
Hamburger e patatine.Faccio un lavoro che non
mi piace per godermi il meritato riposo
notturno o diurno.
Hamburger, patatine e riposo per fare un lavoro
che non mi piace. Ecco a voi il gioco di prestigio
più riuscito nella storia dell’umanità.
Ma capita che quel lavoro che non mi piace, mi uccide.
E il gioco si interrompe.

(Michele Finizio, in La Nuova del Sud, domenica
11 aprile 2010)